19/04/2020
Rivoglio la mia vita con le scuse per non andare in palestra, con le file fuori da Sorbillo e non fuori i supermercati, rivoglio le corse al mattino per scendere prima dell’affollamento per gli ingressi a scuola, rivoglio le riunione fino a notte fonda, i viaggi a Treviso, le mani strette in altre mani, gli abbracci e persino gli abbracci mancati, quelli rifiutati, sempre meglio che impediti da un virus. Rivoglio le mani sul viso, il vento tra i capelli, le passeggiate al mare e lo shopping, quello lo rivoglio subito. Rivoglio la spa di gruppo o di coppia non importa, e l’estetista e il parrucchiere solo per farci quattro chiacchiere. Rivoglio la gente per strada che dice buongiorno anche a chi non conosce e non questo surreale deserto di mascherine e guanti in lattice. Rivoglio te, affascinante rompiscatole, e poterti abbracciare e toccare, e stringerti, e restare semplicemente un tempo fermi così… Rivoglio il lavoro che mi stanca, mi stressa… ma è la cosa che mi rende più felice… e poi le luci spente e le finestre chiuse perché vorrà dire che saremo tutti piacevolmente a lavoro.
Nunzia
PS: Trovi la mia lettera e le eventuali risposte qui –> https://www.epistolariovirale.it/le-lettere/tag/57-Nunzia